NOTICIAS VARIAS 2015 (II)

[sebastian.munoz]

Que pena Sara Bonifacio tiene un futurazo, una gran central.

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[Fanvol]

LARDINI, AMANDA CONEO: “VOGLIO CRESCERE CON FILOTTRANO”

Il sorriso è sempre a portata di mano, un po’ come il sogno che l’accompagna, lungo quasi diecimila chilometri, quelli che in linea d’aria separano Filottrano da Rio de Janeiro. Perché l’Olimpiade a 19 anni è un passaggio importante nella carriera di Amanda Coneo, come in fondo lo è indossare la maglia della Lardini e debuttare nel campionato italiano. Non era mai stata così lontana dalla sua Colombia, se si eccettua un provino in Turchia e tre mesi in Perù con il Tupac. Ma è l’esperienza che voleva e che a distanza di un mese dal suo arrivo la rende “felice di essere qui, di conoscere persone nuove, di poter giocare in una squadra forte e in un campionato di alto livello. E di questo ringrazio i dirigenti della Lardini. Per me è tutto nuovo, un po’ come il clima”. Fuori piove e fa freddo, temperatura ben lontana da quelle di Cartagena de Indias (dove è nata) e di Bogotá. Ma quello di Filottrano è un ambiente comunque “caldo”. “La verità – ammette la schiacciatrice colombiana – è che inserirsi in questa squadra è stato molto facile, grazie alle compagne e allo staff tecnico. Anche con Beatrice (Agrifoglio, ndr) c’è stata subito intesa. Le cose vanno bene sia dentro che fuori dal campo: parlo ancora poco italiano (la traduzione è stata favorita dal supporto del responsabile tecnico del settore giovanile José Caceres, ndr), però già lo capisco meglio e questo mi aiuta anche nel seguire le indicazioni di Andrea (Pistola, ndr)”. Il calore è anche quello dei tifosi, “súper lindos” come dice lei, cioè carinissimi. Le hanno già dedicato un coro, lei abbassa lo sguardo: “Sono bellissimi e ci danno una grande forza. Il coro? Quello l’ho imparato: un giorno all’improvviso, m’innamorai di te…”. Le vittorie aiutano a trovare serenità. Ma non solo quelle. “Sono molto contenta perché l’allenatore mi ha dato subito l’opportunità di giocare, non me lo aspettavo perché sono l’ultima arrivata. Non sono ancora riuscita a esprimere tutto il mio potenziale, ci arriverò con il tempo. L’obiettivo principale per me è apprendere dalla squadra, crescere come giocatrice. Mi piacerebbe rimanere a Filottrano ancora per uno o due anni, spero che questo possa essere l’inizio di una lunga carriera”. E se il buongiorno si vede dal mattino… “Stiamo facendo bene, la vittoria con Soverato conta tanto, ma questo è un campionato davvero difficile e non pensavo che il livello fosse così alto. Il fatto di aver battuto la prima della classifica non ci deve far sottovalutare gli altri impegni, a cominciare dalla prossima partita in casa con Cisterna. Dobbiamo essere sempre pronte a lottare, pensare alla prossima partita per provare a vincerla. Quello che hai fatto lo devi lasciare alle spalle, ti deve servire come esperienza di ciò che hai fatto bene e di ciò che hai sbagliato e su cui continuare a lavorare. La squadra è forte e possiamo arrivare tra le prime e perché no in A1”. Che, detta così, assomiglia più a un sogno. Ma a 19 anni è giusto averne. “Sogno di poter giocare l’Olimpiade di Rio (a maggio lo spareggio con Portorico e una squadra africana, ndr), che sarebbe una prima volta assoluta per la Colombia. Sogno di poter giocare in A1 con una grande squadra, magari proprio con la Lardini Filottrano”.

[george]

siguen sumandose las colombianas al voleibol europeo, al igual que las argentinas.
mientras que Carla Rueda es la unica peruana representandonos en el viejo continente.

[adrianu90]

Es que la mayoría de nuestras jugadoras están priorizando otras cosas por eso es que varías han renunciado a la selección.
No ven al voley como su profesión principal.

[ Mensaje hecho a través de: iPhone ]

[ARRIBAPERUU]

siguen sumandose las colombianas al voleibol europeo, al igual que las argentinas.
mientras que Carla Rueda es la unica peruana representandonos en el viejo continente.

si, eso no lo entiendo..... no es por nada pero las argentinas y colombianas con su espantosa recepción están en ligas europeas, sin embargo Leyva, Frias, La Peque, Ortiz, Urrutia, Coraima, Regalado, etc..... siguen acá.

[peruana1508]

No creo que este mal que las jugadoras peruanas se queden aqui y gracias a ellas la liga nacional sea mal competitiva y ayudan a su pais, no entiendo pq tantos quieren que se vayan a ligas extranjeras, para que, ganaran mas dinero y nuestra liga sera menos competitiva y no podran participar en la seleccion muchas de ellas. Aqui ganan su dinero estan con su familia y en su tierra.

[Chivol]

No creo que este mal que las jugadoras peruanas se queden aqui y gracias a ellas la liga nacional sea mal competitiva y ayudan a su pais, no entiendo pq tantos quieren que se vayan a ligas extranjeras, para que, ganaran mas dinero y nuestra liga sera menos competitiva y no podran participar en la seleccion muchas de ellas. Aqui ganan su dinero estan con su familia y en su tierra.

¿es realmente competitiva la liga peruana?

Como se puede decir que es una liga es competitiva si realmente no compite? Por que si obligas a que las jugadoras se queden no hay opciones, se quedan por que no hay mas. La superliga de Brasil talvez no pague los mismos sueldos de las ligas turcas, italiana japonesas y coreanas, pero a veces las jugadoras se quedan en Brasil por que juegan en su casa y estan mas cerca de sus familias, ok ellas escogen ganar menos para estar mas cerca de sus seres queridos. Pero quizas si el sueldo ofrecido es muy menor ellas escojan irse a jugar al extranjero.

La superliga de Brasil es competitiva, por que juegan la mayoria de sus estrellas en casa y ademas se da el lujo de traer a figuras de otras selecciones a jugar en Brasil, como fue el caso de Hooker, Logan, la belga Hecke, las cubanas, y asi suma y sigue.

Y la liga peruana?? cual es la medida de su competitividad?

[george]

Olympic Games Countdown - USA and USSR prevail in Seoul


USA men's team celebrate their triumphant gold medal victory over the USSR at the 1988 Seoul Olympic Games
Lausanne, Switzerland, February 18, 2016 - It could be said that the women’s Olympic volleyball competition of 1988 turned on two fateful moments, the first coming when Africa declined to enter a team, and a qualification tournament for their place was held in Italy. It was won by the three times Olympic champions USSR (East Germany had qualified as European champions).

With reigning world and Olympic champions China as well as twice Olympic champions Japan, the competition in Seoul was always going to be fierce. And there were dark horses in the shape of Peru, who had been on the podium at the 1982 and 1986 World Championships and were led by Cecilia Tait and Denise Fajardo, considered among the best female players in the world at that time.

In the event it was the USSR and Peru who reached the final. China took the bronze medal from Japan in straight sets, but the final itself was a real nail-biter. Peru took the first two sets, and led 12-6 in the third, just three points from their country’s second-ever Olympic gold medal. But then came the second fateful moment.

Soviet coach Nicolai Karpol called a timeout and made three changes and watched as his team came from behind to win the third set, then the fourth and take the first six points of the fifth. But Peru were not finished. They clawed their way back to 7-7, fell behind again, then went in front 15-14. But after both teams had fought off match points it was the Soviet Union who prevailed, 3-2 (10-15, 12-15, 15-13, 15-7, 17-15).

In the men’s event defending champions USA, led by the peerless Karch Kiraly, came through the pool phase unbeaten despite being taken to five sets by Argentina (who eventually finished third after beating Brazil in a marathon third-place match that lasted three hours and 10 minutes). In the final, after dropping the first set USA proved too powerful for the USSR, winning 3-1 (13-15, 15-10, 15-4, 15-8).

This article is one of a series in the run-up to the Rio 2016 Olympic Games as the FIVB looks back at previous Olympic volleyball tournaments.

fuente: FIVB

[adrianu90]

[ Mensaje hecho a través de: iPhone ]

[george]

Han pasado casi 30 años. Hasta ahora no me atrevo a ver otra vez ese partido Peru vs URSS
me trasnoche, vi el partido en vivo a eso de las 6am, y luego no pude dormir dos noches mas. enough is enough.